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Vicks Flu Giorno e Notte 12 compresse giorno + 4 compresse notte

VICKS
046545012

Vicks Flu Giorno e Notte e' indicato per il trattamento sintomatico a breve termine della congestione nasale e sinusale associata a sintomi di raffreddore e influenza come dolore, mal di testa e/o febbre e solo in combinazione con sintomi di dolore notturno che causano difficoltà ad addormentarsi.

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Dettagli Vicks Flu Giorno e Notte 12 compresse giorno + 4 compresse notte

Denominazione

Vicks Flu Giorno e Notte compresse rivestite con film

Categoria farmacoterapeutica

Altre preparazioni per il trattamento del raffreddore.

Principi attivi

Compresse giorno (gialle): una compressa contiene 500 mg di paracetamo lo e 60 mg di pseudoefedrina cloridrato. Compresse notte (blu): una compressa contiene 500 mg di paracetamolo e 25 mg di difenidramina cloridrato.

Eccipienti

  • Compressa gialla (GIORNO). Nucleo della compressa: cellulosa microcristallina, croscarmellosa sodica, copovidone, diossido di silicio colloidale, magnesio stearato. Rivestimento della compressa: ipromellosio talco (E553b), triacetina (E1518), pigmento perlescente su base di mica (miscela di: Silicato di potassio e alluminio (E555)-[mica] e diossido di titanio (E171)), ossido di ferro giallo (E172).
  • Compressa blu (NOT TE). Nucleo della compressa: cellulosa microcristallina, croscarmellosa sodica, copovidone, diossido di silicio colloidale, magnesio stearato. Rivestimento della compressa: ipromellosio, talco (E553b), triacetina (E1518), pigmento perlescente su base di mica (miscela di: Silicato di potassio e alluminio (E555)-[mica] e diossido di titanio (E171)), indaco carminio (E132).

Indicazioni

Il farmaco e' indicato per il trattamento sintomatico a breve termine della congestione nasale e sinusale associata a sintomi di raffreddore e influenza come dolore, mal di testa e/o febbre e solo in combinazione con sintomi di dolore notturno che causano difficoltà ad addormentarsi. Il farmaco e' indicato negli adulti e negli adolescenti a partire dai 15 anni di età.

Controindicazioni/Effetti secondari

Il farmaco e' controindicato nei pazienti con: ipersensibilita' al paracetamolo, alla pseudoefedrina, alla difenidramina o a uno qualsiasi d egli eccipienti; pazienti con meno di 15 anni a meno che non sia prescritto dal medico; uso concomitante di altri decongestionanti simpatico mimetici, beta-bloccanti o inibitori delle mono-aminossidasi (IMAO), o entro 14 giorni dall'interruzione del trattamento con IMAO. L'uso concomitante di IMAO puo' causare un aumento della pressione sanguigna o delle crisi ipertensive.
Malattia cardiovascolare, inclusa l'ipertensione.
Diabete mellito.
Feocromocitoma.
Ipertiroidismo.
Glaucoma ad angolo chiuso.
Danno renale grave.
Ritenzione urinaria.

Posologia

Posologia.
Adulti e adolescenti dai 15 anni di eta' in su: quattro compresse al giorno.
Uso diurno: compressa giorno che non causa sonnolenza (gialla) Una compressa gialla da assumere ogni 4-6 ore nel corso del la giornata (non prendere piu' di tre compresse gialle al giorno).
Uso notturno: compressa notte che causa sonnolenza (blu).
Una compressa blu da assumere prima di coricarsi.
Una compressa alla volta e solo nei tempi indicati sulla confezione.
Non prendere la compressa blu per la notte durante il giorno.
Il trattamento non deve proseguire oltre i 4 giorni.
Consultare il medico se un paziente adulto o adolescente deve assumere il medicinale per oltre 4 giorni o se i sintomi si aggravano .
Speciali gruppi di pazienti.
Pazienti anziani Il prodotto non deve essere somministrato a pazienti anziani affetti da confusioni.
Gli antistaminici sedativi possono causare confusioni ed eccitazione paradossa negli anziani.
In base all'esperienza si e' stabilito che il dosaggio normale di paracetamolo per gli adulti e' adeguato.
Tuttavia, nei soggetti anziani, fragili, immobilizzati, puo' essere appropriata una riduzione della dose o della frequenza di somministrazione del paracetamolo.
Bambini sotto i 15 anni.
Il prodotto non e' raccomandato nei bambi ni con meno di 15 anni a meno che non venga prescritto dal medico.
Compromissione epatica I pazienti con ridotta funzionalita' epatica devono consultare un medico prima di prendere questo prodotto.
Quando si somministra paracetamolo a pazienti con funzionalita' epatica compromessa o sindrome di Gilbert, potrebbe essere necessario ridurre la dose o prolungare l'intervallo di somministrazione.
Danno renale.
I pazienti con ridotta funzionalita' renale devono consultare un medico prima di prendere questo prodotto.
Nei pazienti con danno renale, si raccomanda di ridurre la dose di paracetamolo e prolungare l'intervallo minimo tra ciascuna somministrazione ad almeno 6 ore. La dose massima giornaliera di paracetamolo non deve superare i 2000 mg nei seguenti casi, a meno che non sia prescritto da un medico: adulti o adolescenti con peso inferiore a 50 kg; compromissione epatica; alcolismo cronico; disidratazione; malnutrizione cronica.
Non superare la dose indicata.
Modo di somministrazione.
Per uso orale.
Le compresse devono essere ingerite intere (non devono essere masticate) con sufficiente liquido.

Conservazione

Il medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.

Avvertenze

Nei seguenti casi il paracetamolo deve essere somministrato solo con p articolare cautela.
Compromissione epatica.
Alcolismo cronico.
Insufficienza renale (GFR<=50ml/min).
Sindrome di Gilbert (ittero non emolitico familiare).
Trattamento concomitante con medicinali che influenzano la funzionalita' epatica.
Carenza di glucosio 6-fosfatodeidrogenasi.
Anemia emolitica.
Carenza di glutatione.
Disidratazione.
Malnutrizione cronica.
Peso inferiore a 50 kg.
Anziani.
I pazienti non devono assumere contemporaneamente altri prodotti contenenti paracetamolo a causa del rischio di grave compromissione epatica in caso di sovradosaggio.
In seguito a un utilizzo a lungo termine e ad alte dosi di analgesici, possono verificarsi mal di testa che non devono essere trattati con d osi piu' alte di analgesici.
In generale, l'assunzione abituale di analgesici, in particolare una combinazione di diverse sostanze analgesiche, puo' portare a danni renali permanenti con rischio d'insufficienza renale.
L'interruzione brusca dopo un uso prolungato e ad alte dosi di analgesici puo' portare a mal di testa, affaticamento, dolore muscolare, nervosismo e sintomi autonomici.
Questi sintomi da sospensione si risolvono entro pochi giorni.
Fino a quel momento, un'ulteriore assunzione di analgesici deve essere evitata e ricominciata solo dietro con siglio del medico.
I pazienti non devono assumere altri prodotti simpaticomimetici in concomitanza, inclusi altri decongestionanti nasali o oculari.
Durante il trattamento con questo medicinale si deve evitare l'assunzione di bevande alcoliche.
Il paracetamolo deve essere utilizzato con cautela in soggetti dipendenti dall'alcol.
Il rischio di sovra dosaggio e' maggiore nei pazienti con epatopatia alcolica non-cirrotica.
Questo medicinale deve essere usato con cautela nei pazienti con: malattia cardiovascolare; diabete; ipertrofia prostatica, in quanto possono essere soggetti a ritenzione urinaria e disuria; malattia vascolare occlusiva (ad esempio Fenomeno di Raynaud); psicosi; tosse cronica, asma o enfisema.
I pazienti anziani possono essere particolarmente sensibili agli effetti della pseudoefedrina sul sistema nervoso centrale .
Si raccomanda l'uso di questo medicinale solo quando i sintomi (dolo re e/o febbre, congestione) sono presenti.
Deve essere usato solo per pochi giorni.
Se i sintomi persistono per oltre 3 giorni o peggiorano, i pazienti devono consultare il medico.
In caso d'intervento chirurgi cosi consiglia d'interrompere il trattamento alcuni giorni prima.
L'u so di anestetici alogenati puo' aumentare il rischio di crisi ipertensiva.
Si deve evitare l'uso in pazienti con sindrome del QT lungo congenita o altri disturbi cardiaci clinicamente rilevanti (in particolare cardiopatia coronarica, disturbi della conduzione cardiaca, aritmie).
Deve inoltre essere evitato l'uso concomitante di medicinali, che a loro volta prolungano l'intervallo QT (ad esempio farmaci anti-aritmici di classe IA e III, alcuni antibiotici, farmaci antimalarici, neurolettici) o che provocano ipokaliemia.
Popolazione pediatrica.
Questo prodotto non deve essere somministrato ai bambini con meno di 15 anni di eta'.
Avvertenza relativa all'uso improprio come agente dopante La pseudoefedrina puo' determinare positivita' a certi test anti-doping.
Gravi reazioni cutanee.
Reazioni cutanee gravi come la pustolosi esantematica acuta generalizzata (AGEP) possono verificarsi con prodotti contenenti pseudoefedrina.
Questa eruzione pustolosa acuta puo' verificarsi entro i primi 2 giorni di trattamento, con febbre e numerose, piccole pustole, per lo piu' non follicolari, derivanti da un eritema edematoso molto diffuso e localizzate principalmente sulle pieghe cutanee, sul tronco e sugli arti superiori.
I pazienti devono essere attentamente monitorati.
Se si osservano segni e sintomi come piressia, eritema o numerose piccole pustole, la somministrazione di questo farmaco deve es sere interrotta e devono essere prese misure appropriate se necessario .
Colite ischemica.
Alcuni casi di colite ischemica sono stati riportati con pseudoefedrina.
L'assunzione di pseudoefedrina deve essere interrotta e si deve consultare un medico se si sviluppano improvviso dolo re addominale, sanguinamento rettale o altri sintomi di colite ischemica.

Interazioni

Paracetamolo.
L'effetto anticoagulante del warfarin e degli altri derivati cumarinici puo' essere potenziato dall'uso regolare prolungato de l paracetamolo, con aumento del rischio di sanguinamento.
L'assunzione occasionale di paracetamolo non ha effetti significativi.
Metoclopramide o domperidone possono determinare un aumento della velocita' di assorbimento del paracetamolo.
L'epatotossicita' del paracetamolo puo' essere potenziata dall'uso dei farmaci rifampicina e isoniazide, usati per il trattamento della tubercolosi.
L'emivita del cloramfenicolo puo ' essere prolungata dal paracetamolo.
E' comunque possibile l'uso concomitante del cloramfenicolo per via topica quando e' usato per il trattamento delle infezioni oculari.
Antiepilettici come fenitoina, fenoba orbitale e carbamazepina (induttori enzimatici) possono aumentare il rischio di compromissione epatica.
Il paracetamolo puo' ridurre la biodisponibilita' della lamotrigina, con possibile riduzione del suo effetto, a causa di una possibile induzione del suo metabolismo nel fegato.
La colestiramina puo' ridurre l'assorbimento del paracetamolo.
La colestiramina non deve essere somministrata prima che sia trascorsa un'ora dalla somministrazione del paracetamolo.
L'uso regolare di paracetamo lo contemporaneamente a zidovudina puo' causare neutropenia e aumentar e il rischio di compromissione epatica.
Il trattamento per la gotta con probenecid riduce la clearance del paracetamolo; pertanto la dose di paracetamolo puo' essere ridotta in caso di trattamento concomitante.
L'epatotossicita' del paracetamolo puo' essere potenziata dall'eccessiva assunzione di alcool.
Il paracetamolo puo' interferire con la determinazione dell'uricemia (mediante il metodo dell'acido fosfotungstico ) e della glicemia.
I salicilati/acido acetilsalicilico possono prolungare l'emivita di eliminazione del paracetamolo.
Sono state segnalate interazioni farmacologiche che coinvolgono paracetamolo e un certo numero di altri farmaci.
Il significato clinico nell'uso acuto al regime posologico e' ritenuto improbabile.
Pseudoefedrina.
La pseudoefedrina puo' potenziare l'azione degli inibitori delle mono-aminossidasi (IMAO , inclusi moclobemide e brofaromina) e puo' indurre crisi ipertensive.
Il medicinale e' pertanto controindicato in pazienti che stanno assumendo o hanno assunto IMAO nelle ultime due settimane.
L'uso concomitante di pseudoefedrina con altri simpaticomimetici o antidepressivi triciclici (ad esempio amitriptilina) puo' aumentare il rischio di effetti indesiderati cardiovascolari.
La pseudoefedrina puo' ridurre l'effetto dei beta-bloccanti e di altri farmaci antipertensivi (ad esempio debrisochina, guanetidina, reserpina, metildopa).
Il rischio d'ipertensione e di altri effetti indesiderati cardiovascolari puo' essere aumentato.
La pseudoefedrina puo' interagire con gli anestetici alogenati quali ciclopropano, alotano, enflurano, isoflurano.
L'uso concomitante di pseudoefedrina con digossina e glicosidi cardiaci puo' aumentare il r ischio di battito cardiaco irregolare o di attacco cardiaco.
Alcaloidi della segale cornuta (ergotamina e metisergide): l'uso concomitante puo' causare un aumento del rischio di ergotismo.
L'uso concomitante di linezolid puo' aumentare il rischio d'ipertensione.
Difenidramina.
La difenidramina puo' potenziare gli effetti sedativi dell'alcol e di altri depressivi del SNC (ad esempio tranquillanti, ipnotici, analgesici oppioidi e ansiolitici).
Gli inibitori delle mono-aminossidasi possono prolungare e intensificare gli effetti anticolinergici della difenidramina.
Siccome la difenidramina ha una certa attivita' anticolinergica, gli effetti di alcuni farmaci anticolinergici (ad esempio atropina, antidepressivi triciclici) possono essere potenziati.
La difenidramina e' un inibitore dell'isoenzima CYP2D6 del citocromo P450.
Pertanto, puo' esserci un potenziale d'interazione con i farmaci che vengono metabolizzati principalmente da CYP2D6, come metoprololo e venlafaxina.
Deve essere evitato l'uso concomitante di altri medicinali che prolunga no l'intervallo QT (ad esempio farmaci antiaritmici di classe IA e III , alcuni antibiotici, farmaci antimalarici, neurolettici) o che provocano ipopotassiemia (ad esempio alcuni diuretici).

Effetti indesiderati

Paracetamolo.
Gli eventi avversi che emergono dai dati storici degli studi clinici sono entrambi infrequenti e relativi a casi di esposizione limitata del paziente.
Di conseguenza, gli eventi segnalati durante una lunga esperienza post-commercializzazione con la dose terapeutica/ raccomandata e considerati correlati sono indicati nella seguente tabella e suddivisi per sistemi e organi secondo MedDRA e per frequenza.
A causa dei limitati dati derivanti da sperimentazioni cliniche, la frequenza di questi eventi avversi e' sconosciuta (non puo' essere stimat a sulla base dei dati disponibili), ma l'esperienza post-marketing indica che le reazioni avverse al paracetamolo sono rare (da 1/10.000 a < 1/1.000) e che le reazioni gravi sono molto rare (<1/10.000).
Patologi e del sistema emolinfopoietico: Trombocitopenia, agranulocitosi, panci topenia, leucopenia, neutropenia.
Questi effetti non sono necessariamente causalmente correlati al paracetamolo.
Disturbi del sistema immunitario: Ipersensibilità, inclusi reazioni anafilattiche, angioedema, sindrome di Stevens-Johnson.
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche: Broncospasmo.
Patologie epatobiliari: Disfunzione epatica.
Patologie gastrointestinali: Disturbi addominali, diarrea, nausea e vomit o.
Pseudoefedrina.
Patologie del sistema nervoso: Stimolazione del sistema nervoso centrale (ad esempio insonnia, raramente allucinazioni).
Patologie cardiache: Effetti cardiaci (ad esempio tachicardia).
Patolgie vascolari: Aumento della pressione sanguigna, sebbene non in caso d'ipertensione controllata.
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: Eruzione cutanea, prurito, eritema, orticaria, dermatite allergica; Non nota: reazioni cutanee gravi, compresa la pustolosi esantematica acuta generalizzata (AGEP).
Patologie renali e urinarie: Ritenzione urinaria, soprattutto in pazienti con ipertrofia prostatica.
Disturbi gastrointestinali.
Non Nota: Colite ischemica.
Difenidramina.
Di seguito sono elencate le reazioni avverse che sono state osservate negli studi clinici e sono considerate comuni o molto comuni in base alla Classificazione per sistemi e organi secondo MedDRA.
La frequenza delle altre reazioni avverse identificate durante l'uso post-commercializzazione è non nota, ma queste reazioni sono verosimilmente non comuni o rare.
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Comuni: Affaticamento.
Disturbi del sistema immunitario.
Non  noti: Reazioni d'ipersensibilità, tra cui rash, orticaria, dispnea e angioedema.
Disturbi psichiatrici.
Non noti: Stato confusionale, eccitazione paradossa (ad esempio iperattività, irrequietezza, nervosismo).
G li anziani hanno maggior rischio di stato confusionale ed eccitazione paradossa.
Patologie del sistema nervoso.
Comuni: Sedazione, sonnolenza, disturbi dell'attenzione, instabilità, capogiri; non noti: Convulsi oni, cefalea, parestesia, discinesia.
Patologie dell'occhio.
Non noti: Visione offuscata.
Patologie cardiache.
Non noti: Tachicardia, palpitazioni.
Disturbi dell'apparato respiratorio, del torace e del mediasti no.
Non noti: Ispessimento delle secrezioni bronchiali.
Patologie gastrointestinali.
Comuni: Bocca secca; non noti: Disturbi gastrointestinali inclusi nausea e vomito.
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo.
Non noti: Contrazioni muscolari.
Patologie renali e urinarie.
Non noti: Difficoltà nella minzione, ritenzione urina ria.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette.
La segnalazione del le reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione www.agenziafarmaco.gov.it/content/come-segnalare-una-sospetta-re azione-avversa.

Gravidanza e allattamento

Gravidanza.
Questo medicinale, come nel caso della maggior parte dei medicinali, non deve essere usato durante la gravidanza a meno che il p otenziale beneficio del trattamento per la madre superi qualsiasi possibile rischio per il feto in via di sviluppo.
Paracetamolo.
Numerosi d ati su donne in gravidanza non indicano ne' malformazioni, ne' tossicita' fetale/neonatale causate dal paracetamolo.
Il paracetamolo puo' essere utilizzato durante la gravidanza se clinicamente necessario; tuttavia deve essere usato alla dose minima efficace per il minor tempo possibile e con la frequenza piu' bassa possibile.
Pseudoefedrina.
Studi su animali hanno mostrato tossicita' riproduttiva.
L'uso di pseudoefrdrina cloridrato diminuisce il flusso ematico uterino nella madre, ma i dati clinici sono insufficienti per delineare gli effetti sulla gravidanza.
Difenidramina: Sulla base degli studi sugli animali non si ritiene che la difenidramina aumenti il rischio di anomalie congenite.
Tuttavia, non esistono studi adeguati e ben controllati sulle donne in gravidanza.
E' noto che la difenidramina attraversa la placenta.
L'utilizzo di antistaminici sedativi durante il terzo trimestre puo' causare reazioni avverse sul neonato.
La sicurezza della pseudoefedrina durante la gravidanza non e' stata stabilita.
E' noto che la difenidramina attraversa la placenta e deve pertanto essere usata durante la gravidanza solo se ritenuta essenziale dal medico.
Allattamento.
In considerazione dei potenziali effetti cardiovascolari e neurologici della pseudoefedrina, si sconsiglia l'assunzione di questo medicinale durante l'allattamento.
Il paracetamolo viene escreto nel latte materno ma non in quantita' clinicamente rilevanti.
I dati disponibili pubblicati non controindicano l'allattamento al seno.
Uno studio di farmacocinetica sul paracetamolo condotto su 12 madri in allattamento ha rivelato che meno dell'1% di una dose orale di 650 mg di paracetamolo e' comparso nel latte materno.
Risultati simili sono stati riportati in altri studi, pertanto l'ingestione da parte della madre di dosi terapeutiche di paracetamolo non sembra rappresentare un rischio per il bambino.
La pseudoefedrina passa nel latte materno e puo' influenzare il neonato allattato al seno (irritabilita', pianto eccessivo e alterazione del ritmo sonno-veglia).
E' stato stimato che circa 0,4-0,7% di una singola dose da 60 mg di pseudoefedrina ingerita da una madre che allatta viene escreto nel latte materno nell'arco delle 24 ore.
La difenidramina viene escreta nel latte materno, ma in concentrazioni non quantificate.
Sebbene non si ritenga che in seguito alla somministrazione di dosi terapeutiche i livelli di difenidramina siano sufficientemente alti da influenzare il bambino, si sconsiglia l'uso di difenidramina durante l'allattamento.
I neonati o i neonati prematuri mostrano un aumento della sensibilita' agli antistaminici.
Fertilita'.
Non ci sono dati disponibili sull'effetto di paracetamolo, pseudoefedrina cloridrato o difenidramina cloridrato sulla fertilita'.

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